VIVIANA PALETTA Balistica

Tutte le forme si somigliano
nella loro indeterminatezza.
È l’arte della balistica
Lingua di fuoco che va a segno e rugginosa ci uniforma. Identità
nella contraddizione
e nei nemici.
L’avversario è un nostro uguale. Un orifizio
nel petto.
Il sangue non ribolle.

(traduzione di Monica Bedana)

GIOVANNI VERGA Fantasticheria

Da «Vita dei campi»

Una volta, mentre il treno passava vicino ad Aci-Trezza, voi, affacciandovi allo sportello del vagone, esclamaste: – Vorrei starci un mese laggiù!
Noi vi ritornammo, e vi passammo non un mese, ma quarantott’ore; i terrazzani che spalancavano gli occhi vedendo i vostri grossi bauli avranno creduto che ci sareste rimasta un par d’anni. La mattina del terzo giorno, stanca di vedere eternamente del verde e dell’azzurro, e di contare i carri che passavano per via, eravate alla stazione, e gingillandovi impaziente colla catenella della vostra boccettina da odore, allungavate il collo per scorgere un convoglio che non spuntava mai Continua a leggere “GIOVANNI VERGA Fantasticheria”

GIOVANNI CAROSOTTI Una facile profezia. La storica analisi di Hirsch jr. sulla scuola (su E. D. Hirsch Jr., «Le scuole di cui abbiamo bisogno. E perché non le abbiamo»)

[Nazione indiana, 27 settembre 2024]

Nello studio di Ferroni compariva anche il riferimento a una pubblicazione apparsa negli Stati Uniti appena l’anno precedente (E.D. Hirsch jr., The Schools We Need, and Why We Don’t Have Them, 1996) in cui l’Autore formulava un giudizio impietoso sulla scuola del suo paese, mostrando i danni che le riforme condizionate dal pensiero pedagogistico, del quale offriva un’importante ricostruzione storica, avevano prodotto sia sul piano cognitivo (un’ignoranza diffusa), sia su quello della giustizia sociale, inasprendo le disuguaglianze di partenza tra gli alunni. Continua a leggere “GIOVANNI CAROSOTTI Una facile profezia. La storica analisi di Hirsch jr. sulla scuola (su E. D. Hirsch Jr., «Le scuole di cui abbiamo bisogno. E perché non le abbiamo»)”

Cosa accomuna Mattia Pascal e Zeno Cosini? (lezioni di letteratura italiana, aa ss 2012-2015, parte seconda)

Prof, personalmente non ciavemo niente contro a Divina Commedia, ma se potrebbe legge in italiano?

Leopardi. Con tutti i testi che avemo fatto -protesta Giorgia- lei me va a chiede proprio Il sabato pomeriggio.

Cristiano: i grandi citati nella terza parte dei Sepolcri sono Michelangelo, Leonardo da Vinci… forse Caravaggio. E comunque pittori e scultori famosi.

Cosa accomuna Mattia Pascal e Zeno Cosini? Che sono tutti e due ignavi.

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Teppismo

Che cos’è il teppismo? È un comportamento sociale attraverso cui il potere assume forme apparentemente rivoltose, in contrasto con le proprie leggi, e l’autorità viene accettata faziosamente, quasi che la dichiarazione di lealismo ad essa fosse scandalosa. C’è anche un teppismo letterario. In tal caso il «potere» e l’«autorità» sono da accepirsi in senso parziale e particolare: cioè nel senso generico di «conformismo».

Pier Paolo Pasolini, Saggi sulla letteratura e sull’arte, cit. in Accademia della Crusca, Giusto, sbagliato, dipende

FRANCESCO BERNI Sonetto contro li preti

Godete, preti, poi che ’l vostro Cristo
v’ama cotanto, ch’ei, se più s’offende,
più da turchi e concilii vi difende
4e più felice fa quel ch’è più tristo.

Ben verrà tempo ch’ogni vostro acquisto,
che così bruttamente oggi si spende,
vi leverà; ché Dio ferirvi intende
8col fùlgor che non sia sentito o visto.

Credete voi, però, Sardanapali,
potervi far or femine or mariti,
11e la chiesa or spelonca et or taverna? Continua a leggere “FRANCESCO BERNI Sonetto contro li preti”

JULIO CORTÁZAR Avvolpati nella cresta del morelio, si sentivano balparamare

Da «Rayuela. Il gioco del mondo»

Appena lui le amalava il noema, a lei sopraggiungeva la clamise  e cadevano in idromorrie, in selvaggi ambani, in sossali esasperanti. Ogni volta che lui cercava di lequire le incopeluse, si avviluppava in un grimado lamentoso e doveva invulsinarsi di fronte al novelo, sentendo in qual modo a poco a poco le arniglie si specunnavano, peltronandosi, redduplinandosi, fino a restare come il trimalciato di ergomanina al quale son state lasciate cadere delle fillule di cariconcia. E tuttavia era appena il principio, perché a un certo punto lei si tortorava gli irgugli, permettendogli di avvicinarvi dolcemente gli orfenni. Appena si intrapiuvavano, qualcosa simile ad un ulucordio li faceva raccrestare, li contrunniva e li parammoveva, all’improvviso era l’urgano Continua a leggere “JULIO CORTÁZAR Avvolpati nella cresta del morelio, si sentivano balparamare”

MARTINA BASTIANELLO Personalizzazione, individualizzazione, Ars topiaria. Un grande equivoco

Roars, 13 novembre 2023

Pare non sia possibile, oggi, reperire un documento ministeriale o, a cascata, un qualsiasi documento scolastico senza imbattersi nel termine «personalizzare», ma capita lo stesso anche a chi si addentra nella letteratura pedagogica o sfoglia le riviste scolastiche. Un imperativo aleggia nel mondo della formazione: bisogna personalizzare!

Secondo i numerosi sostenitori della Personalizzazione, costruire programmazioni e percorsi didattici personalizzati – sagomati, confezionati e cuciti su misura del singolo bambino/studente, a partire dalle sue caratteristiche – è fondamentale.

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ALBINO BERNARDINI Le bacchette

Da «La scuola nemica»

– Non mi piaceva l’iscuola e neanche a istudiare
– Perché dunque non ti piaceva? Un motivo ci deve essere!
– Così… perché picchiavano…
– Come sarebbe?
– A colpi, mi… – e fa cenno con le mani
– Vuoi dire che ti picchiavano?
– Eh, se ti guardavano!
– Ah, ho capito, per scherzo, vero?
– Altro che ischerzo… davvero picchiavano!
– Perché?
– Perché no’ istudiavo. Continua a leggere “ALBINO BERNARDINI Le bacchette”

TORQUATO TASSO L’esordio del poema

«Gerusalemme liberata», I 1-5

1
Canto l’arme pietose e ‘l capitano
che ‘l gran sepolcro liberò di Cristo.
Molto egli oprò co ‘l senno e con la mano,
molto soffrí nel glorioso acquisto;
e in van l’Inferno vi s’oppose, e in vano
s’armò d’Asia e di Libia il popol misto.
Il Ciel gli diè favore, e sotto a i santi
segni ridusse i suoi compagni erranti. Continua a leggere “TORQUATO TASSO L’esordio del poema”