Da «Roma ’44. Le lettere dal carcere di via Tasso di un ragazzo martire delle Fosse Ardeatine»
Una camera di 3 x 3 m. circa tappezzata di carta chiara, con finestra murata completamente in modo che non entri nessuno spiraglio di aria, sulla porta vi è un foro coperto a mo’ di spioncino sopra, nel muro una grata che dà nel corridoio nella quale in alto vi sono collocate delle lampade potenti che servono per l’illuminazione di tutte le celle, che prima non erano altro che delle stanze di un [parola illeggibile] appartamentino, queste lampade rimangono accese giorno e notte in continuazione cosa da fare impazzire. Continua a leggere “ORLANDO ORLANDI POSTI Vita in una cella della Gestapo”