MARCO GUASTAVIGNA Contro la deriva della digitalizzazione subordinata e subordinante

[Collettivo Le Gauche, 15 marzo 2024]

Posizionamento dell’autore

Sono un ex insegnante in pensione, con pluridecennale esperienza di formazione del personale della scuola a proposito dell’impiego di dispositivi digitali. Mi definisco ricercatore inopportuno e libero dall’opportunismo, perché non faccio sconti a nessuno e perché la mia condizione anagrafica e socio-economica mi consente di non dover rispondere a una qualche struttura di potere relativa alla logistica della conoscenza, in particolare accademia ed enti analoghi. Ho una posizione politica radicale Continua a leggere “MARCO GUASTAVIGNA Contro la deriva della digitalizzazione subordinata e subordinante”

NUNZIA PALMIERI Leggere «Il sentiero dei nidi di ragno»

[Doppiozero, 11 ottobre 2023]

«Sono figlio di scienziati: mio padre era un agronomo, mia madre una botanica; entrambi professori universitari. Tra i miei familiari solo gli studi scientifici erano in onore; un mio zio materno era un chimico, professore universitario, sposato a una chimica (anzi ho avuto due zii chimici sposati a due zie chimiche); mio fratello è un geologo, professore universitario. Io sono la pecora nera, l’unico letterato della famiglia». Si apre così, con un ritratto di famiglia, uno dei tanti profili biografici che Calvino ha tracciato nel corso della sua vita, presentandosi come uno di quegli errori che la natura commette quando una forma nuova e inedita si affaccia alle soglie del mondo, come uno scarto rispetto alla regola, un’accidentale deviazione di percorso. Continua a leggere “NUNZIA PALMIERI Leggere «Il sentiero dei nidi di ragno»”

TORQUATO TASSO Valore del principio di unità

Da «Discorsi dell’arte poetica», Discorso secondo

Concedo io quel che vero stimo, e che molti negarebbono; cioè, che ‘l diletto sia il fine de la poesia. Concedo parimente quel che l’esperienza ci dimostra; cioè che maggior diletto rechi a’ nostri uomini il Furioso, che l’Italia liberata, o pur l’Iliade o l’Odissea. Ma nego però quel ch’è principale, e che importa tutto nel nostro proposito; cioè, che la moltitudine de le azioni sia piú atta a dilettare, che l’unità; perché se bene piú diletta il Furioso, il qual molte favole contiene, che la Italia liberata, o pur i poemi d’Omero, ch’una ne contengono; non avviene per rispetto de la unità o de la moltitudine, ma per due cagioni, le quali nulla rilevano nel nostro proposito. Continua a leggere “TORQUATO TASSO Valore del principio di unità”

Misoginia

La misoginia nasce in Grecia, è un fatto storico indiscutibile. E lo si vede da come le donne venivano trattate fin dall’infanzia. Allevate in casa dalle schiave, se appartenenti a una famiglia agiata, le ragazze venivano promesse in spose già da bambine e attendevano il matrimonio che, di regola, aveva luogo intorno ai loro quattordici o quindici anni e le univa a un uomo che, sempre di regola, era attorno alla trentina […]. Non ricevevano alcuna forma di educazione, né a scuola, che non frequentavano, né a casa, dove trascorrevano il tempo ad apprendere i lavori femminili. La loro vita pubblica era molto limitata. Uscivano solo per i matrimoni o le grandi cerimonie, funerali e occasioni analoghe, e […] non avevano nessun ruolo neanche nell’educazione dei figli, che era demandata al padre […]. Una volta sposata, la donna naturalmente era tenuta alla più rigorosa e assoluta fedeltà al marito, ma ovviamente non valeva il contrario.

Eva Cantarella, La misoginia nell’antica Grecia, in «Micromega», 2, 2024

ROMANO LUPERINI Lettera agli insegnanti

Da La scuola e noi, 28 agosto 2023

Cari insegnanti,
mi rivolgo a voi in un momento difficile per la società italiana e per la scuola. È in corso un tentativo di imporre contenuti assurdi e impropri (Dante come fondatore della cultura di destra nel nostro paese), di subordinare sempre più la scuola alle leggi del mercato e ai bisogni della economia e anche di dividere gli insegnanti attraverso gabbie salariali che porterebbero a un conflitto fra docenti meridionali e settentrionali. Divide et impera. Si sta assistendo insomma a un vero a proprio attacco alla scuola pubblica e alla sua funzione formativa.

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Ma l’ambiente no (Educazione civica #flipped 2)

Prof: quest’anno, come educazione civica, vorrei proporre…
Classe: qualsiasi cosa, ma non l’ambiente.

Anche io sono caduto nell’ecologismo in diverse occasioni. Quando insegnavo geografia ho provato a dimostrare, senza risultati, che lo sviluppo sostenibile è un ossimoro, ovvero una contraddizione terminologica. Da qualche parte conservo una mappa concettuale con gli opposti (gli sviluppisti e i fautori della decrescita) e in mezzo a una marea di freccette tutte le posizioni intermedie, tra cui gli altersviluppisti, che oggi si accompagnano a chi crede che l’educazione civica ci faccia crescere in civiltà.

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