Recidivo

La maestra aveva stabilito che chi diceva una parolaccia in classe sarebbe stato multato di 300 lire, chi offendeva una compagna o un compagno, faceva lo sgambetto o spingeva 500 lire. Un giorno, mentre parlavo al mio compagno, che si chiamava Marco, mi sfugge una parola, di cui non sapevo nemmeno il significato, «corbelleria». Marco alza la mano. Dice, signora maestra, Alerino ha detto una parolaccia. 300 lire. Mi alzo, vado alla cattedra, inserisco le monete nel salvadanaio, torno a posto e dico a Marco, sei una spia. Marco alza la mano, dice, signora maestra, Alerino mi ha offeso. 500 lire. Mi difendo: ho detto a Marco che è una spia, che anche le spie dovrebbero essere multate, mica gli ho detto sei uno stronzo. Parolaccia. 300 lire. Anche recidivo. In tutto fanno 1200 lire. In un solo giorno. Con il ricavato delle multe la maestra ha comprato un cartellone. Si può dire che io sia stato uno dei maggiori contribuenti, anche se non ricordo di essere più finito nelle maglie della giustizia, dopo quel giorno, però 1200 lire erano una cifra che voi non vi potete immaginare. Un cremino costava 100 lire. Una partita a calciobalilla 50. Con 1200 lire ci andavi al luna park.

Anni dopo mi trovo a fare una supplenza in una seconda media. Chiedo se qualcuno ha visto la professoressa Fusco. Quella mignotta, dice un tizio. Che hai detto? Ho detto mignotta. Lo mando dal preside con una bella nota. Giorgi si esprime in modo inadeguato nei confronti di una docente. Torna dopo 10 minuti, mi dice certo prof te potevi fa’ i cazzi tua.