Il congiuntivo. Senza il congiuntivo metà dei problemi grammaticali degli studenti fossero risolti. Nessun parruccone potesse pontificare sui congiuntivi sbagliati. L’italiano fosse diventato più lineare e più immediato. Vogliate confrontare quanto è migliore una formulazione come io penso che tu sei un imbecille rispetto a quella sinuosa e surrettizia che reciti io pensi che tu sia un imbecille. L’avessi detto, ma è come non l’ho detto. E quantunque in questa stanza c’è pieno di aria fritta, rispetto a sia piena di aria fritta. Sia stata piena o non sia stata piena? Sia piena, sì, ma sia un discorso soggettivo, qualcuno lo pensi, il congiuntivo metta una distanza che non sia naturale. Abolissimo il congiuntivo, verbo non democratico e frustrante, poi passassimo al condizionale, poi all’indicativo, cosicché comunicassimo solo con gli emoji.
Giorno: 25 aprile 2024
Canovacci
Ciò che è impegnativo crea la possibilità del fallimento, il fallimento crea frustrazione, un fallimento dopo l’altro crea frustrazione cronica, che opprime la curiosità e di conseguenza dissecca la sete di apprendere. Per questo io sto proponendo agli studenti di fare dei canovacci, tutto si può stringere in una paginetta, un abstract, una figura con una didascalia, una nota a piè di pagina, lo spunto per uno spunto, lo schizzo da cui si può intravedere l’impronta dello studente, o per lo meno la sua capacità di pescare informazioni, l’abilità nel copia-incolla, che è la prima competenza del cittadino consapevole del futuro futuribile.
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