L’azione del valutare, nella sua ampia area di significati e pratiche, riguarda la critica, crisi e crinale sul cui bordo si svolgono le nostre vite, in cui continuamente siamo chiamati a scelte, a decisioni. Questo decidere, scartare una opzione, tagliare, recidere e determinarsi ad una visione, ad un comportamento, è anche quel che si fa a scuola. Posture inconsce, convinzioni di doxa e di episteme, consuetudini sociali, regole e leggi: l’ordine percettivo, spontaneamente colto, viene inquadrato in un ordinamento intellettuale. Nell’asse dell’insegnamento-apprendimento trasferiamo saperi, proviamo a determinare condotte, veicoliamo conoscenze, produciamo abilità, fra pari, fra dispari per età e culture.
Da Anna Angelucci – Renata Puleo, «Voto sì o voto no»: è questo il problema?, Roars, 6 dicembre 2022
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